La seconda storica vittoria degli Spriss Rangers

Domenica 21 luglio, campo di Redipuglia, ore 11.
Silenzio di tomba, frinire di cicale, terra rossa rovente. Atmosfera da mezzogiorno di fuoco.
In campo si sfidano i Brewers di Azzano Decimo e gli Spriss Rangers. Entrambi agguerriti, nonostante il clima tropicale.
La squadra di casa parte con l’acceleratore inserito e, dopo i primi due inning caratterizzati da un ottimo attacco e una strabiliante prestazione di Serena Filiput con un numero di strike out che ci siamo dimenticati di contare, è in netto vantaggio sugli avversari che soffrono soprattutto in box di battuta.
Ma i Brewers sono bravi a non farsi abbattere e intimorire e, dal terzo inning in poi, recuperano il punteggio, ribaltando addirittura il risultato.
Gli Spriss Rangers fanno tutti bene, ognuno contribuisce al match con qualche pregevole azione che vorremmo ricordare. Alba Zulini realizza uno strike out e diverse valide, la prima base Giulia Sandrin elimina un paio di avversari con assistenza di Filiput e Fabbro e, dopo una insolita valida, riesce anche a rubare una terza base con inizio di strappo inguinale per non rischiare di sporcarsi la divisa scivolando. Elisa Ricupero sfida la pressione bassa e, oltre a riconfermarsi una certezza in terza base, stupisce con alcune belle valide che le valgono anche l’arrivo a casa base. Thommy Miani ci fa sognare con belle prese al volo in esterno, Luca Cotza gioca bene in attacco con valide e punti e difende ottimamente in seconda base. Raoul Braida, dopo i sudati inning sulla pedana di lancio, si rifà in attacco spedendo la palla in esterno e portando a casa punti. Gabriele “Go” Bonutti riconferma la sua sicurezza in box di battuta e sostiene tutta la squadra con un incoraggiamento quasi “cubano”. Federico Miniussi regge ben sette inning nella scomoda posizione del catcher e sfiora in attacco il fuoricampo, con il quale – dice – “avrebbe potuto serenamente ritirarsi in pensione con la coscienza appagata”. Genny Gregorin gioca bene in difesa e stupisce in attacco con una doppia rubata che termina però con l’ormai celebre scivolata a crocifisso in terza base, interrotta dal guanto dell’avversario a qualche decina di centimetri dal sacco. Giulia Galantucci, con occhio clinico da geometra, riesce quasi sempre a guadagnare la base, riconoscendo con precisione i ball del lanciatore avversario. Cris Fabbro ormai non stupisce più, perché in interbase dà sempre il meglio del meglio, con prese strabilianti.
Sono quasi le 14. Il sole picchia. Qualcuno vede un’oasi con le palme fra la seconda e la terza base, ma è solo un miraggio.
I Brewers sono in vantaggio di ben 5 punti. Soltanto una cisterna di Polase e una discreta dose di fortuna potrebbero salvarci.
Ed è in questo preciso istante che si compie il miracolo. Come profetizzato dal coach Vasco dalle tribune, “il vento cambia”.
All’inizio del settimo e ultimo attacco, per regolamento senza limitazione di punti, i primi due battitori, Luca Cotza e Giulia Sandrin, si fanno eliminare uno in prima base e l’altro con tre strike.
Ebbene, con due eliminati, gli Spriss Rangers compiono l’impresa. Con alcune belle battute, e grazie a qualche ball regalato dall’eroico lanciatore della squadra avversaria che ha stoicamente portato a termine la partita in condizioni ambientali non certo facili, la squadra di Redipuglia riesce a mettere a segno ben 6 punti, l’ultimo realizzato da Giulia Galantucci, strappando così per un punto la vittoria.
La partita termina con un punteggio di 16 a 15 per gli Spriss Rangers.

Non si poteva chiedere un finale migliore per questo primo, rocambolesco, emozionante, indimenticabile campionato degli Spriss Rangers.

Anzi, un finale migliore c’è stato: l’instancabile Suna Leghissa, fuori dal diamante per un infortunio, e il giovane cuoco Thommy Miani hanno infatti sgobbato per ore nel caldo torrido di piastre e griglie per preparare un lauto e ottimo pranzo per tutti.

E infine, un ringraziamento “fresco” e speciale per il nostro quasi coach Federico Miniussi, regalatogli da Giulia Galantucci all’urlo di “non io, ma la squadra”!